Elettromiografia | EMG
Elettromiografia | EMG
L’elettromiografia è un esame che viene utilizzato per la valutazione e la diagnosi di patologie a carico del sistema nervoso periferico e dell’apparato muscolare: sindromi compressive (es. tunnel carpale), sindromi dolorose crampiformi, sciatalgie e cervicobrachialgie, polineuropatie ereditarie ed acquisite (es. diabetica), miopatie, atrofie muscolari, malattie neurodegenerative (es. SLA), malattie della giunzione neuromuscolare (es. miastenia), disturbi di forza e/o di sensibilità (formicolio persistente) a carico di uno o più arti, paralisi del nervo facciale.
L’esame si articola in due momenti: l’elettroneurografia e l’elettromiografia propriamente detta.
L’elettroneurografia è un test non invasivo, che attraverso l’utilizzo di stimoli elettrici somministrati lungo il decorso dei nervi e la registrazione delle risposte evocate con elettrodi posti sulla cute del paziente, permette di studiare la funzionalità delle fibre nervose motorie e sensitive.
L’elettromiografia valuta invece l’attività elettrica generata nel muscolo, sia a riposo che durante contrazione muscolare attraverso l’utilizzo di sottili elettrodi ad ago monouso; è bene precisare che non sempre è necessario eseguire l’indagine ad ago.
L’indagine ha una durata variabile da 20 a 45 minuti: il tempo dipende dal quesito diagnostico a cui si deve rispondere e non richiede alcuna preparazione; il paziente può recarsi senza accompagnatori ad effettuare l’esame e, dopo averlo sostenuto, può rientrare al domicilio senza alcun problema.
L’elettromiografia è sempre ben tollerata: può determinare in alcuni soggetti una temporanea e transitoria sensazione di fastidio allo stimolo elettrico e all’uso dell’ago-elettrodo a cui tuttavia è possibile adattarsi facilmente; può essere eseguita anche da donne in stato di gravidanza, da portatori di pace-maker o altri dispositivi elettronici impiantati e da pazienti che assumono anticoagulanti (in TAO o NAO).
Per una corretta diagnosi in caso di lesione recente è consigliabile eseguire l’esame almeno 20-25 giorni dall’esordio dei sintomi.
L’EMGrafia viene eseguita dal tecnico di neurofisiologia e i reperti ottenuti discussi, anche alla luce dei dati clinici, insieme allo specialista neurologo.